Nasce nel 1950 a Bagdad e lì si forma all’Istituto di Belle Arti, all’interno della cultura artistica islamica, scissa dalla religione, ma considerata come incomparabile rimaneggiamento fantastico di forme fantasia. Nel 1975 a venticinque anni abbandona la patria e si trasferisce a Firenze. In questa città si confronta con la grande scultura del Quattrocento e del Cinquecento traendone ispirazione e regalandole omaggi. Donatello, Cellini, Michelangelo resteranno dei punti fondamentali di crescita e confronto critico reso ancora più coinvolgente dalla sua provenienza medio-orientale; nel 1979 si diploma in scultura all’Accademia di Belle Arti. Dal 1981 trascorrerà alcuni anni in Svizzera nel Canton Ticino dal quale visiterà Parigi e Milano, venendo a conoscenza delle opere di Rodin, Giacometti e Boccioni. La sua opera, percorsa da cambiamenti formali e semantici, mantiene in ogni fase un forte legame con la patria segnata da conflitti e sangue e con la figura umana come tema centrale, pur costituita da frammenti. Una figura umana che è quasi sempre accompagnata da un “territorio”, da un terreno, insolito elemento che spesso è invece omesso. |